Alla Delegazione ecumenica dalla Finlandia, ricevuta alla vigilia della tradizionale Settimana di preghiera di ogni inizio anno, il Papa ricorda che la ricerca parte da Dio “e la nostra risposta non può che essere simile a quella dei magi: un cammino fatto insieme

Primo mistero _ L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi

Mt 26, 36-39«Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsemani, e disse ai discepoli: “Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare”. E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Disse loro: “La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me”. E, avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!”». 

            La stella che guida nel cammino i Magi è quella che ancora oggi ci spinge come “cercatori e non possessori” verso Dio, nonostante le fatiche, le soste per riprendere fiato ma soprattutto grazie agli incontri, alle collaborazioni e al fare insieme. Il Papa esprime questo pensiero nel corso dell’udienza in Vaticano alla Delegazione ecumenica dalla Finlandia, che per la festa di San Henrik, primo vescovo e martire del Paese, è a  Roma alla vigilia dell’inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che per il 2022 ha come tema: “In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo”. 

            Camminare, una parola chiave del magistero di Francesco, che nel suo discorso ripete più volte. Camminano i Magi che trovano Gesù seguendo la stella, “il segno” che il Signore offre perché loro per primi lo hanno cercato. È bello intendere la vita così, come un cammino di ricerca, che non parte da noi, ma da Colui che per primo si è messo in cerca di noi e ci attira con la sua grazia. Tutto nasce dalla grazia di Dio che ci attira. E la nostra risposta non può che essere simile a quella dei Magi: un cammino fatto insieme.

Secondo Mistero_ La flagellazione di Gesù alla colonna

«Gv 19,1-3Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: “Salve, re dei Giudei!”. E gli davano schiaffi».

            E’ un cammino ecumenico che si sta facendo insieme proprio sulla scia dei Magi che la tradizione ecclesiale, afferma il Papa, riconosce come “rappresentanti di culture e popoli diversi”. “Anche per noi, specialmente in questi tempi, la sfida è quella di prendere per mano il fratello, con la sua storia concreta, per procedere insieme”.

            “Cari amici, siamo in cammino guidati dalla luce gentile di Dio, che dissipa le tenebre della divisione e orienta il cammino verso l’unità. Siamo in cammino da fratelli verso una comunione sempre più piena. Aiutiamoci, nel nostro pellegrinaggio ecumenico, a progredire “sempre più verso Dio”. Il mondo ha bisogno della sua luce e questa luce risplende solo nell’amore, nella comunione, nella fraternità.

Terzo mistero _ Gesù incoronato di spine

Mt 27, 27-29 «Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la corte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: “Salve, re dei Giudei!”». 

            Insieme si cammina “rapidi e solerti”, sottolinea il Papa, nei “tanti percorsi di carità che, mentre ci avvicinano al Signore, presente nei poveri e nei bisognosi, ci uniscono tra di noi”. Francesco non nasconde anche le fatiche per i “traguardi che sembrano ancora lontani e difficili da raggiungere”, quando sopraggiunge stanchezza e scoraggiamento. Ricordiamoci che siamo in cammino non come possessori, ma come cercatori di Dio perchè dobbiamo andare avanti con umile pazienza e sempre   insieme, per sostenerci a vicenda, perché così desidera Cristo.

            Per camminare insieme ci sono due tappe importanti da onorare: la celebrazione nel 2025 del 1700.mo anniversario del Concilio di Nicea. “La confessione trinitaria e cristologica di questo Concilio, che riconosce Gesù ‘Dio vero da Dio vero, ‘consostanziale con il Padre’, – afferma il Papa – ci unisce con tutti i battezzati”. Da qui l’invito ad un “rinnovato entusiasmo a camminare insieme nella via di Cristo, nella via che è Cristo!” Perché è di Lui, della sua novità, della sua gioia impareggiabile che abbiamo bisogno. Solo stretti a Lui percorreremo fino in fondo la strada della piena unità. Ed è sempre Lui che, anche inconsapevolmente, cercano gli uomini di ogni tempo e dunque pure di oggi.

Quarto Mistero _ Gesù cade sotto il peso della croce

Mc 15, 21-22«Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota, che significa luogo del cranio».

            La seconda ricorrenza riguarda i 500 anni della Confessione di Augusta del 1530, nell’anno 2030, “quella Confessione tentò – spiega il Papa – di preservare l’unità” in un momento in cui i cristiani stavano intraprendendo vie diverse. Sappiamo che non riuscì a impedire la divisione, ma la ricorrenza potrà essere un’occasione feconda per     confermarci e rafforzarci nel cammino di comunione, per diventare più docili alla volontà di Dio e meno alle logiche umane, più disposti ad anteporre alle mete terrene la rotta indicata dal Cielo. 

            Molti i motivi della scelta del versetto di Matteo da parte dei cristiani del Medio Oriente che vede la città di Beirut, in Libano, la sede dell’iniziativa di quest’anno. La storia della regione è segnata da violenze e tensioni e anche il racconto dei Magi, contiene molti elementi drammatici come, ad esempio, l’ordine di Erode di massacrare tutti i bambini al di sotto dei due anni a Betlemme e nei dintorni. Fu, poi, in Medio Oriente che la Parola di Dio mise radici e diede i suoi frutti e fu da qui, si legge ancora, che gli apostoli partirono per predicare il Vangelo fino ai confini della terra. Migliaia, inoltre, i testimoni e i martiri cristiani donati dal Medio Oriente alla Chiesa, eppure, oggi, “l’esistenza stessa della piccola comunità cristiana è minacciata, proprio come lo fu il Bambino Gesù” e in varie altre parti del mondo, gli innocenti patiscono soprusi.  Infine, mentre in occidente, i cristiani celebrano solennemente il Natale, per molti cristiani d’oriente la principale festa è invece l’Epifania, ossia quando la salvezza di Dio viene rivelata a tutta l’umanità.

Quinto Mistero _ Gesù muore in croce

Lc 23, 33-46 «Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”… Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del  pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò».

            “Le divisioni tra noi smorzano la luce della testimonianza dei cristiani e oscurano la strada, impedendo ad altri di trovare la via che porta a Cristo. Al contrario, cristiani uniti che adorano Cristo insieme e aprono i loro scrigni in uno scambio di doni, diventano segno dell’unità che Dio desidera per tutto il creato. Ma come mettere in pratica tutto questo? Porsi a servizio del Vangelo richiede oggi l’impegno a difendere la dignità umana, soprattutto dei più poveri, dei più deboli e degli emarginati”. E per tutto questo è necessario lavorare insieme. 

            La stella che guida i Magi è per tutti, e deve essere accesa prima di tutto nella profondità della coscienza. Tutti possiamo aguzzare lo sguardo per scorgerla, metterci in cammino per seguirla e raggiungere la meta dell’incontro con Dio e con i fratelli nella nostra vita quotidiana, per condividere con tutti le nostre ricchezze.

Oh, se sperassimo tutti insieme tutti la stessa speranza

e sperassimo con tutti i disperati con tutti i carcera

come i minatori quando escono dalle viscere della terra,

sperassimo con la forza cieca del morente che non vuol morire,

se sperassimo come l’amante che ha l’amore lontano

e tutti insieme sperassimo.

Allora Egli non avrà neppure da dire eccomi, vengo – perché già viene.

È così! Vieni Signore Gesù, vieni nella nostra notte,

questa altissima notte lunga e invincibile notte

Vieni, vieni, vieni, Signore!

Allora tutto si riaccenderà alla sua luce!

Parrocchia di Endenna, Parrocchia di Somendenna, Comunità di Miragolo S.Marco e S. Salvatore

e-mail: info@lanternaparrocchiale.it