La vita è sempre una sfida… se vuoi.

carissimi amici di Endenna, Somendenna, e Miragolo

un saluto a tutti voi, anche se ancora non vi conosco visto che è da poche settimane che mi trovo a vivere in Val Brembana.

Sono nato 52 anni fa, alle Fiorine di Clusone, in val Seriana. Cresciuto ed educato in una famiglia “normale”: papà emigrante, mamma operaia, fratello artigiano. Famiglia arricchita nello scorrere del tempo da mia cognata Elisabetta e dai 2 nipoti. Un ragazzo come tanti. Sono entrato in seminario dopo la III media, terminati gli studi delle scuole superiori ho deciso di continuare gli studi di teologia. Nell’approssimarsi di un passo importante come l’ammissione agli ordini sacri, sono emerse in me paure, fatiche, dubbi e… allora chiesi di interrompere il cammino in seminario e gli studi per poter vivere un’esperienza particolare che non avesse nulla a che vedere con quanto stavo portando avanti e per due anni ho lavorato in un fabbrica tessile come operaio. Non è stato per niente facile, ma ho cercato di vivere questa stagione della mia vita raccogliendola come una sfida ed è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere molto. Dopo aver ripreso il cammino in seminario sono diventato prete 25 anni fa e per 25 anni, in vari modi e con responsabilità diverse ho sempre svolto il mio ministero nell’accompagnare il cammino di comunione di 5 poi diventate 7 parrocchie… quelle che attualmente formano l’unità pastorale di Rovetta. Allora ero uno dei pochi preti in diocesi a cui il vescovo affidava non un oratorio singolo, ma la responsabilità della pastorale giovanile di più parrocchie: curato interparrocchiale.

Ricordo le fatiche dei primi anni, tra le quali la collaborazione con i preti, miei parroci, (ne ho avuto ben 5 in un colpo solo)  e il campanilismo imperante dove il proporre un cammino tra parrocchie vicine era visto come assurdo e improponibile, quasi che il buon Gesù della parrocchia vicina fosse diverso da quello della parrocchia stessa e i fratelli che abitavano nella parrocchia confinante venivano chiamati “i forestieri” o addirittura “quelli la”. Una grande sfida. Faticosa, ma affascinate: coadiuvato da alcuni giovani che hanno subito creduto a questa possibilità di un cammino condiviso nel nome del Signore Gesù, abbiamo iniziato con i ragazzi, poi gli ado, poi i percorsi per fidanzati e poi le famiglie e poi… ora gran parte delle attività pastorali sono condivise come unità pastorale. Le parrocchie, inizialmente si sono sentite impoverite, poi ne hanno raccolte i frutti. Ogni parrocchia ha conservato la propria identità, le tradizioni e quei momenti specifici dove la comunità potesse respirare la propria appartenenza specifica, ma nello stesso tempo arricchite da iniziative, proposte, percorsi, che le singole parrocchie non sarebbero più riuscite a portare avanti da sole.

Dall’11 febbraio di quest’anno, festa della Madonna di Lourdes  il Vescovo Francesco, mi ha chiesto di poter venire a Zogno, Grumello de’ Zanchi, Ambria Spino per condividere un tratto di strada insieme. Lasciare una realtà dove ho vissuto, come prete, per 25 anni, non è stata e non è facile. Ma non ho voluto nemmeno prendermi del tempo per pensare, ho detto subito di sì, una nuova sfida.

Ora mi ritrovo in una realtà che pian piano sto conoscendo e apprezzando. Confesso che il periodo non è facile, ma la sfida continua. E continua grazie alla collaborazione, al confronto con i preti che ho trovato qui e che stanno accompagnando il vostro cammino umano e di fede. Continua grazie a tante persone che si spendono per il bene degli altri e delle comunità.

 

Sono contento dell’incontro quindicinale che condivido con don Mario, don Luca e don Simone. Il nostro stare insieme è davvero un momento di fraternità che si traduce nel pensare e nel condividere alcuni percorsi  che cercano di coinvolgere tutte le parrocchie del comune. Una collaborazione già in atto prima del mio arrivo e che ora, spero, possa diventare sempre più intenso e proficuo. Il CRE della scorsa estate e quest’anno il tentativo di coadiuvare i catechisti di 1 e 2 media per un cammino che sfocia in incontri per i ragazzi e per i loro genitori. Si cammina insieme! Qualcuno potrà pensare che questa cosa diventa una necessità per il solo fatto che i preti diminuiscono sempre di più ed è vero. Ma… preferisco leggere questo nuovo modo di camminare come una sfida che va a rispondere a quanto il Signore Gesù ci ha chiesto: “Vi riconosceranno da come vi amate”. La conversione pastorale richiesta dai tempi che stiamo vivendo e così voluta da papa Francesco, ci porta a rispondere ad una chiamata affinché la chiesa possa parlare e portare la gioia del Vangelo all’uomo di oggi. E per far questo è necessario un cammino che ci vede tutti coinvolti a prescindere dai confini parrocchiali.

Nella mia povera esperienza, certo che i preti devono fare la loro parte, ma credetemi: quanto è importate e indispensabile che ci siano laici che amano la propria comunità in uno stile di vera corresponsabilità  e proprio per questo si sentono chiamati a prendersi tutti per mano per un cammino che diventa testimonianza di vera comunione.

 

E allora… che sfida sia!

Tutto ciò che andremo a pensare, realizzare, condividere, nel rispetto di una storia che ci precede, abbia il gusto squisito della comunione e dell’unità. Non ci lasceremo guidare dalla pura tradizione, se questa non porta brace accesa perché solo cenere; non ci lasceremo guidare dal “Si è sempre fatto così” o dal “facciamo questa cosa perché ci piace” ci lasceremo invece guidare dal crocefisso, da quelle braccia spalancate, segno di un cuore grande e accogliente per tutti. Lasciamo fare al Signore, lasciamoci guidare dalla sua Parola, lasciamo che sia Lui e solo Lui il criterio delle nostre scelte pastorali; Lui e solo Lui il collante delle nostre relazioni; Lui e solo Lui il desiderio di volerci sempre più bene.

Don Mauro

Parrocchia di Endenna, Parrocchia di Somendenna, Comunità di Miragolo S.Marco e S. Salvatore

e-mail: info@lanternaparrocchiale.it